500 m, 7 minuti
Nel III secolo d.C. una giovane romana, Vittoria, viene martirizzata nella città (sabina prima e poi romana) di Trebula Mutuesca i resti del cui anfiteatro si possono ancora oggi visitare a poche centinaia di metri dalla chiesa di Santa Vittoria. La martire viene dunque sepolta a Trebula ed intorno alla sua tomba si origina un culto il quale genera, alcuni secoli più tardi la costruzione della chiesa; è infatti possibile accedere alle antiche catacombe romane su cui è stata costruita la chiesa.
Santa Vittoria si presenta ricca di suggestioni e di particolari da scoprire: costruita in buona parte attraverso l’utilizzo di materiali romani, quali i marmi, l’edifico è incastonato di elementi preziosi.
All’ingresso troverete un bel piazzale erboso, delimitato ed abbellito da pezzi in pietra rinvenuti in sito e nei dintorni, fra cui rocchi di colonna, architravi con decorazioni, tre leoni funerari, epigrafi, ecc.
La facciata, interamente rivestita in pietra e marmo, a timpano triangolare, con archetti pensili e grande rosone centrale, è ornata con resti di antichi bassorilievi, tra cui quello rappresentante un leone, e un volto stilizzato (forse un helios – sole) identico a quello sistemato oggi su colonne nel belvedere di Monteleone Sabino. Il portale, tipicamente romanico, è affiancato da quattro piccole finestre allungate, due delle quali a sesto acuto, con cornice decorata a motivo ornamentale. La bella torre campanaria, probabilmente restaurata più volte, poggia sopra una robusta costruzione a volta, che si pensa possa appartenere ad un antico tempio romano.
L’interno della chiesa, a tre navate, è decorato da alcuni affreschi di preziosa fattura risalenti al XII-XIII secolo. In mezzo alla navata centrale, si apre un pozzo rettangolare abbastanza profondo, chiamato Pozzo di S.Vittoria, la cui acqua era in passato bevuta in segno di devozione. A sinistra un’acquasantiera ricavata scavando una porzione di colonna romana. Scenografico il ciborio su colonne di marmo e particolare il leggio ottenuto anch’esso da una colonna ed utilizzando una tegola romana con bollo di fabbrica.
Sulla destra, una porticina immette nelle catacombe cristiane, il nucleo primigenio accanto al quale successivamente è sorta la chiesa. Aprendo la porta, si accede immediatamente al “Sacello di Santa Vittoria” che ospita un sarcofago in marmo bianco che la tradizione vuole custodisse il corpo della Santa. Sopra il sarcofago, un affresco rappresenta il martirio.
Usciti dalla chiesa, si gira a sinistra, per osservare più da vicino il campanile romanico, alto e massiccio, alleggerito da due ordini di bifore. Nel corpo del campanile sono murate alcune epigrafi romane. Dal lato opposto, invece, si può osservare il fianco sinistro della chiesa, anch’esso ricco di materiale di spoglio, fra cui frammenti di decorazioni a metope e triglifi ed altre epigrafi.